Teatro in lingua e dialettale

Dal 1998 al 2013 ho rappresentato l’Associazione Culturale Peranna (da me fondata) e guidato la relativa compagnia teatrale. Per essa ho scritto i testi teatrali e diretto numerosi spettacoli, (generalmente commedie brillanti) sia in vernacolo umbro-marchigiano che in lingua:

  • Sor Alfonso, conte Balduini (1998 e 2014)
  • Caro Babbo Natale (1998)
  • L’ultimo Focese (2000)
  • Prima che cala lu sole (2002)
  • Guerino e la Fata Alcina (2003)
  • Il Baule Raccontastorie (2010 e 2013)
  • La partenza dei mietitori (2007)
  • Ffaccete a’ la finestra (2007)
  • Sogno di Sibilla (2008)
  • La casa degli Angeli (2010)
  • Oggi Sposi (2011)
  • Ricordi di Gioventù, Quintilio, Martuccia e l’atri paesà, scenettedialettali (2011)
  • Cappuccetto Rosso, tutta un’altra storia (2011) 
  • La notte di Sibilla (2012)
  • Ma daviro daviro s’è scapotatu lu munnu? (2018)
  • Fonte Matta (2019)
  • Nella terra della Sibilla (2021)
  • Angeli senza Ali (2022)
  • La Stufetta de Natà (2022)
  • La sartoria de le rmaste (2023)
  • La guerra delle madri, un appello per la pace (2023)
  • Dadaumpa, spettacolo in omaggio ai 70 anni della televisione italiana, (2024)

LE MIE COMMEDIE DIALETTALI

Quasi tutte le commedie dialettali che ho scritto, e diretto per la rappresentazione,  traggono spunto dalla vita quotidiana dei piccoli borghi e dalla gente semplice delle montagne. In ogni personaggio si possono ritrovare aspetti, modi di dire o di atteggiarsi, che sono tipici di tante persone conosciute o di cui ho sentito raccontare. Questi modi caratteristici tendono ormai a scomparire, travolti da nuovi linguaggi, spesso meno colorati e più lontani dalle loro radici storiche e culturali.

Il tempo, e i cambiamenti che questo porta, non possono essere fermati ma i volti, i gesti e le parole che tanto mi hanno divertita, ma anche emozionata o affascinata nella mia infanzia e adolescenza, premono nella mia memoria e creano il bisogno di riportarli alla luce, di farli rivivere una, dieci, cento volte, tante quanto è caro il ricordo che ho di essi.

Ma non è soltanto il divertimento o la voglia di far rivivere per un attimo il passato, ciò a cui aspiro. Molto spesso c’è il desiderio di ricreare una comunità più viva, quella di un tempo, che sapeva condividere facilmente passioni, dolore, gioia e speranze, che costruiva insieme. C’è il bisogno di un ritorno al nido protettivo del paese che è stato, idealizzato forse, ma ancora presente e vivo nel mio cuore.  

Nel 2012 la commedia  dialettale “La casa degli angeli” ha vinto il premio di gradimento del pubblico e una menzione speciale al testo teatrale da me scritto in occasione del Festival di Teatro dialettale “Il chiostro d’oro”.

Nel 2013 l’attrice del Gruppo Teatrale Peranna da me diretto, Sara Buratti, ha vinto il premio “Migliore Attrice” nella parte de “La Pantasima” (da me scritta) durante la rassegna di teatro dialettale di Monturano (FM).

Per il mio testo teatrale inedito “Il Baule nella soffitta”, ho ricevuto il Premio Letterario Città di Fermo: “Vincitrice Assoluta Testo Teatrale in Italiano”, Fermo 2022.

Il 27 gennaio 2023, in occasione della Giornata della Memoria, lo stesso testo teatrale “Il baule nella soffitta”, ha ricevuto anche il Premio Speciale della Giuria al Concorso Letterario “Sul fondo. Per non dimenticare la Shoah” tenutosi a Castrovillari (CZ).

Foto di ©Michele Massa